Nella newsletter del maggio 1996, Ajahn Chandapalo dà l’annuncio di un cambio rilevante nella comunità di Santacittarama:
“Dal nostro ultimo notiziario sono passati sei mesi in cui sono accadute diverse cose. Ho avuto la fortuna di passare gran parte dello scorso inverno in Thailandia, compreso un periodo al Monastero Internazionale della Foresta nei pressi di Ubon dove il nostro maestro Ajahn Sumedho ha condotto un ritiro per la comunità monastica. Prima di tornare in Italia mi sono incontrato con Tan Jutindharo con cui abbiamo trascorso assieme due piacevoli settimane in ritiro nella foresta, in un posto molto vicino alla frontiera con la Birmania, nella provincia di Kanchanaburi che è stata resa famosa dal film “Il ponte sul fiume Kwai”. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo viaggio, contribuendo al finanziamento del biglietto e offrendo assistenza in vari modi durante questo mio soggiorno. E’ stata davvero una esperienza molto benefica, che mi ha dato la forza di affrontare quello che consideravo essere come una triste situazione che mi stava attendendo a Santacittarama.
Difatti di ritorno a fine febbraio, anagarika Roberto era appena andato via dopo aver terminato il suo anno come postulante e aver deciso di ritornare a Palermo e alla vita laica. A lui vanno i nostri migliori auguri, lo ricorderemo per la sua presenza gentile e festosa, la sua premura nel servizio ed il buon esempio che dava agli ospiti.

Dopo pochi giorni Ajahn Thanavaro è partito per l’Inghilterra dove ha preso commiato dal Sangha, rinunciando formalmente alla formazione da bhikkhu. Non si è trattata di una decisione improvvisa ma piuttosto del risultato di un difficile processo che lo ha coinvolto negli ultimi due anni. Gli sforzi profusi nel diffondere il Dhamma presso un numero via via crescente di persone lo hanno man mano allontanato dalla vita monastica, al punto che la fatica di mantenere ambedue gli impegni lo ha portato alla decisione di rinunciare all’abito. Questa scelta, non certo facile, rappresenta una tappa che richiederà tempo per adattarcisi completamente, date le ripercussioni sulle molte persone che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene per tutti questi anni.
Per coloro che sono stati in contatto fin dai primi tempi con la comunità in Inghilterra, Ajahn Thanavaro sarà ricordato come uno dei primi bhikkhu ad aver ricevuto l’Upasampada (accettazione nella vita da bhikkhu) in terra inglese, anzi, per essere più precisi, a bordo di un’imbarcazione nel mezzo del fiume Tamigi. Ricordo di averlo veduto per la prima volta ad un raduno per Vesakha Puja nel 1978, poi tre anni dopo eravamo insieme con Ajahn Sucitto ad Harnham, vicino Newcastle, il primo monastero affiliato a Chithurst. Nel 1985 andò con Ajahn Viradhammo in Nuova Zelanda per fondare il monastero di Bodhinyanarama, e per gli ultimi sei anni è stato il responsabile di Santacittarama in Italia.

Essere il primo bhikkhu del Theravada residente in Italia ha rappresentato una notevole sfida a cui si è dedicato con spirito da pioniere, senza riguardi per il proprio benessere personale. Si è fatto conoscere e apprezzare in tutto il Paese come insegnante di ritiri, counsellor, autore di due libri e da ultimo anche Presidente della Unione Buddhista Italiana, posizione che è stato invitato a ricoprire almeno fino alla fine dell’attuale mandato triennale. Il Sangha auspica che i meriti virtuosi che egli ha coltivato durante la vita da bhikkhu serviranno a sostenere Mario (come vuole ora essere chiamato) durante questo lasso di transizione.

[Della vita da monaco di Mario Thanavaro e dei primi anni del Santacittarama è possibile leggere un suo resoconto da qui: amitaluceinfinita.it]
Lo scorso aprile sono stato invitato a partecipare all’incontro del Consiglio degli Anziani che si è tenuto a Chithurst in Inghilterra, dove mi è stato chiesto di riferire sull’attuale situazione di Santacittarama. Dopo averli rassicurazione che sarei stato felice di rimanere in Italia e che vi sono segnali promettenti di supporto continuativo al monastero e di interesse nel Dhamma, il Sangha ha approvato il mio incarico come subentrante responsabile. Si è anche deciso di portare avanti il progetto della ricerca di una nuova sede per Santacittarama. Sono stato incoraggiato a conservare stretti contatti con il Sangha inglese e mantenere viva la priorità dello stile di vita monastico, in modo da offrire un ambiente adatto per chi fosse interessato ad esso sia per brevi che per lunghi periodi. Limiterò quindi le attività di insegnamento alle aree di Roma o Napoli, e invito tutti coloro che sentono di averne l’opportunità e la predisposizione di passare del tempo con noi, praticando al Santacittarama.
Tan Jutindharo è tornato verso la fine di marzo, abbreviando considerevolmente la sua prevista permanenza in Thailandia per venire a sostenere la continuità dello sviluppo di Santacittarama. Si tratta comunque di qualcosa che due bhikkhu non possono fare da soli ma che richiede la buona volontà e l’assistenza di molte persone. Qualsiasi contributo sia pur modesto sarà molto apprezzato, come ad esempio offerte di cibo (in genere mangiamo solo quello che capita che le persone portino) e delle altre cose indispensabili, come pure aiuti per il giardino, le pulizie, la cucina e la spesa, i lavori d’ufficio, le traduzioni, i trasporti e così via. Non ultima la semplice presenza serena di chi fra di voi abilmente dedica del tempo allo sviluppo della pratica, per essere di buon esempio agli altri.
Avendo completato il mio terzo anno al Santacittarama la mia conoscenza dell’italiano, sia pur ancora da perfezionare, mi permette ora di esprimermi. Ho dato discorsi, fatto meditazioni guidate, tenuto un ritiro di un fine settimana e conversato ormai con moltissimi visitatori. Mi piace vivere in Italia, e sono grato di questa meravigliosa opportunità di praticare il Dhamma con altre persone che come me lo apprezzano, in un Paese che è maturo per gli Insegnamenti del Buddha. Nutriamo la fiducia che la presenza della Triplice Gemma continui ad essere di beneficio per questa e per molte generazioni a venire.”

Nella newsletter si menzionava anche come intanto proseguisse la ricerca di una nuova proprietà:
“Come annunciato nell’ultimo notiziario, continua la nostra ricerca di un terreno più grande e isolato per Santacittarama. Abbiamo valutato diverse possibilità nelle prossimità di Sezze che però non hanno avuto buon esito, così stiamo iniziando ad estendere lo sguardo nelle aree adiacenti. Le zone vicine ad est e a nord di Roma sembrano le più promettenti sia per la presenza di proprietà adeguatamente isolate sia per i buoni collegamenti stradali e ferroviari. Ci auguriamo idealmente di trovare alcuni ettari di terreno, magari in parte con bosco, con qualche costruzione che possa essere adattata ad uso monastico oppure con opportunità edificabili. La Cerimonia di Offerta tenutasi alla Ambasciata Thailandese lo scorso novembre ha avuto un notevole seguito e abbiamo avuto l’onore della partecipazione di ospiti di riguardo quali Luang Por Tong, uno tra i monaci più noti della Thailandia settentrionale e Ajahn Viradhammo dall’Inghilterra.”
Continua la storia con “6. Nuovo Anno in Italia“