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Storia 7. Perseveranza paziente

Prosegue la ricerca di una proprietà adatta a un “monastero della foresta”. Visitiamo letteralmente centinaia di proprietà a una distanza ragionevole da Roma. Più volte ci sembra di aver trovato il posto giusto – nei pressi di Velletri, Tivoli, Palombara Sabina, Rocca Sinibalda – e così l’euforia sale, la notizia si diffonde, e molte persone interessate ed entusiaste vengono in visita, ma poi emerge sempre un qualche ostacolo insormontabile: un edificio è fondamentalmente abusivo, un altro è per solo uso agricolo, una proprietà non può essere in realtà venduta per molti anni ancora, e in ultimo c’è anche ciò che costa di gran lunga troppo.

La moglie dell’ambasciatore thailandese di allora, Khun Natcharee, è coinvolta in prima persona ed è decisa a concludere il progetto prima del pensionamento del marito. Nell’ambasciata si tengono riunioni e vengono organizzati eventi di raccolta fondi. Il tempo però, sta scadendo, ci sono state molte delusioni e la disperazione comincia a prendere piede. Forse dovremmo semplicemente rinunciare e rimanere a Sezze, oppure tornare in Inghilterra o Thailandia?

Veniamo a sapere di una proprietà che sembra interessante nelle colline della Sabina, vicino a Poggio Nativo. È alla fine di una strada, ma non lontano dalla via Salaria, ed è quindi ben collegata a Roma con i mezzi pubblici. Ci sono quattro edifici e cinque ettari di terreno, in parte a bosco. Nel maggio del 1997 andiamo a visitarla, e ci convinciamo presto che questo è ciò che stiamo cercando! Ha veramente tutte le potenzialità di un monastero della Foresta, non solo il prezzo è notevolmente inferiore a quello delle altre proprietà che potremmo comprare, ma dal nostro punto di vista è anche di gran lunga la più desiderabile.

Una delle prime visite alla proprietà di Poggio Nativo

Ancora una volta però sorgono dei dubbi. La strada d’accesso sembra infatti attraversare la proprietà del vicino, ma il problema più difficile e apparentemente insormontabile è che secondo la legge, un’associazione legalmente riconosciuta come quella di Santacittarama, ha bisogno di un’approvazione da parte di un ente governativo prima di acquisire una proprietà. Nessuno ha idea di quanto tempo ci potrebbe volere. Un anno, due anni o anche di più? Nel frattempo, il proprietario, che è profondamente indebitato, ha bisogno di vendere al più presto, e non c’è modo che possa aspettarci a tempo indeterminato. Quando cominciamo a disperare arriva una notizia inaspettata: la legge è stata appena modificata, e si può procedere con l’acquisto!

La casa principale

Ecco uno stralcio di una ultim’ora inserita in una newsletter del giugno 1997:

“Finalmente il progetto per un nuovo monastero si avvia a una conclusione soddisfacente. È stata trovata una proprietà adatta nel comune di Poggio Nativo, tra le colline della Sabina, nei pressi del chilometro 53 della via Salaria. I frequenti autobus di linea tra Roma e Rieti si fermano a poco più di un chilometro di distanza e forniscono un facile accesso alla proprietà, situata in una posizione molto tranquilla, fra dolci colline e valli boscose.

La casa principale, costruita robustamente in passato e poi ampliata a uso della famiglia dall’ultimo proprietario, un architetto, è in ottime condizioni ed è costituita da una grande cucina/sala da pranzo, cinque camere da letto e tre bagni. Una casa più piccola, distante una trentina di metri, dispone di tre camere, cucina e bagno, mentre due grandi annessi suggeriscono varie possibilità di sviluppo futuro. Tutt’intorno cinque ettari di prati e boschi offrono a una comunità contemplativa un ambiente sereno e fonte di ispirazione.”

Una stalla

Le trattative si concludono il 26 settembre 1997, la proprietà viene acquistata dall’Associazione Santacittarama pochi minuti dopo che a Roma un forte terremoto ha fatto tremare le finestre e scosso le piante nello studio del notaio. Speriamo ardentemente che ciò che abbiamo appena acquistato non risulti essere un cumulo di macerie!

Un sentiero nella proprietà

Il giorno seguente l’ambasciatore thailandese Khun Anurak si ritira in pensione e torna in Thailandia insieme alla moglie, Khun Natcharee, il cui sogno si è realizzato appena in tempo: molti anni di perseveranza paziente sono finalmente giunti a buon fine!

Nello studio del notaio per la firma del contratto d’acquisto

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