Queste indicazioni subentrano a quanto riportato diversamente nelle seguenti “Informazioni per Ospiti”.
Inoltre, per quanto possibile, cercheremo di assegnare agli ospiti una stanza singola, ma non è garantibile a priori.
Grazie per la comprensione e collaborazione.
Al Santacittarama è possibile ricevere accoglienza per una visita giornaliera oppure ospitalità per un soggiorno, indipendentemente dall’essere buddhisti. Chi fosse interessato a fare una tale esperienza è pregato di leggere attentamente le successive informazioni, affinché possiate valutare la vostra reale motivazione a partecipare alla vita del “Giardino del Cuore Sereno“.
Introduzione
Il Santacittarama è un monastero la cui vita è regolata dalla disciplina morale stabilita dal Buddha e dalle consuetudini monastiche. Nel rispetto di ciò, gli ospiti che vi pernottano o che vi sono in visita sono invitati ad aiutare la comunità residente a mantenere e migliorare l’armonia e la quiete del luogo, osservando gli “Otto Precetti“, le convenzioni della Tradizione della Foresta e partecipando alle attività comunitarie.
Data la disponibilità limitata dei posti negli alloggi degli ospiti, sia quelli maschili che femminili, è necessario prenotarsi in anticipo, compilando il modulo di richiesta qui reperibile:
Il soggiorno in monastero non ha un costo, ma c’è la possibilità di lasciare una libera offerta nelle apposite cassette delle elemosine ubicate in monastero. Nell’effettuare la richiesta di prenotazione è opportuno menzionare problemi di salute fisici cronici (tipo asma, allergie, intolleranze, diabete ecc.), ed è necessario indicare eventuali problemi di salute mentale e se attualmente si stiano assumendo psicofarmaci o si sia recentemente smesso. Tutto ciò permette di creare un clima di fiducia e valutare al meglio le reciproche esigenze, nel rispetto della privacy. Può essere anche apprezzabile descrivere brevemente la propria esperienza di pratica e conoscenze di Buddhismo. La prima visita ha di solito durata massima di una settimana, con la possibilità di estenderla a discrezione del monaco responsabile. Per agevolare l’accoglienza gli orari migliori per arrivare sono prima del nostro ultimo pranzo delle 11:00, oppure prima dell’incontro comunitario delle 17:00 e comunque sempre prima delle 19:30 quando abbiamo l’ultima meditazione insieme per poi ritirarci in silenzio nei nostri alloggi. Il lunedì è il nostro giorno di silenzio senza attività comunitarie è quindi sconsigliabile, soprattutto in caso di prima visita, un arrivo.
Programma quotidiano
La giornata può variare in alcuni appuntamenti secondo stagione e necessità, ma di norma si articola sul seguente orario:
- 5.00 Recitazione dei canti del mattino e meditazione
- 6.30 Pulizie domestiche
- 7.00 Colazione
- 8.00 Incontro per l’assegnazione dei lavori mattutini
- 11.00 Pranzo. Si osserva la tradizione monastica theravada di mangiare solo fra l’alba e il mezzogiorno (coloro che per gravi problemi di salute abbiano difficoltà a seguire tale norma sono pregati di segnalarlo in anticipo). Il pasto è comunitario e si svolge in silenzio. Dopo mezzogiorno non è disponibile altro cibo. Gli ospiti aiutano a rigovernare la cucina, poi c’è un periodo di riposo
- 12.30 Tempo libero per meditare o studiare individualmente
- 17.00 (Sabato, domenica, martedì e giovedì) Incontro per insegnamenti con ospiti e visitatori
- 19.30 Recitazione dei canti della sera e meditazione
Chi non avesse esperienza di meditazione può richiedere un colloquio con un monaco “anziano”, che potrà gentilmente offrirvi un’utile guida, attraverso consigli e chiarimenti (un primo manualetto introduttivo è già disponibile sul sito). È importante comunque sottolineare che la nostra pratica monastica non si propone di privilegiare una particolare tecnica meditativa, quanto piuttosto di utilizzare tutti gli aspetti della vita quotidiana, per quanto ordinari, come occasioni per coltivare la consapevolezza e le qualità spirituali che conducono alla Liberazione.
“Otto precetti”
I monaci e i novizi del Santacittarama si attengono a una forma di disciplina che si basa su alcuni principi fondamentali:
- Non violenza: astenersi dall’uccidere o danneggiare intenzionalmente qualunque forma di vita.
- Onestà: astenersi dal prendere ciò che non viene dato.
- Castità: astenersi da ogni attività sessuale.
- Retta parola: astenersi da un linguaggio falso, violento o irrispettoso nei confronti degli altri.
- Sobrietà: astenersi da sostanze intossicanti come alcol e droghe.
- Rinuncia: non mangiare dopo mezzogiorno. Le persone anziane e chi avesse gravi problemi di salute sono pregati di segnalare in anticipo eventuali esigenze particolari.
- Raccoglimento: astenersi da attività distraenti e di evasione come giochi o spettacoli, e dall’uso di ornamenti e cosmetici (gli ospiti sono tenuti a vestire con sobrietà, a non portare con sé strumenti musicali
e limitare al massimo l’uso del cellulare in ogni sua possibile funzione). - Vigilanza: non indulgere al sonno e alla pigrizia.
Questi precetti hanno lo scopo di promuovere armonia nella vita di comunità e sostenere la pratica della contemplazione. Gli ospiti e i visitatori sono tenuti a osservarli nel corso della permanenza in monastero. Si fa presente, inoltre, che non è consentito fumare all’interno e vicino agli edifici, anche per il grave rischio di incendio, soprattutto fumando all’aperto. La nocività del fumo in nessun caso deve coinvolgere gli altri, questo vizio personale va vissuto in monastero in forma strettamente privata.
Comportamento personale
Gli ospiti sono pregati di tener presente che il loro comportamento influisce sull’ambiente e sugli altri ospiti e visitatori. Allo scopo di promuovere l’atmosfera di quiete e di raccoglimento, propria di un monastero, è bene ispirare il proprio atteggiamento a discrezione e misura, ad esempio parlando a bassa voce ed evitando il più possibile di far rumore all’interno o all’esterno dell’edificio. Per questo la suoneria dei cellulari deve essere disattivata e il loro utilizzo non deve disturbare la comunità e sempre limitato al massimo. È possibile scattare foto, ma nel rispetto della privacy e della priorità contemplativa, e qualora si rendessero pubbliche, valutate le modalità e l’opportunità di tale condivisione.
Portare consapevolmente l’attenzione sulle proprie azioni e sugli effetti che hanno sugli altri è molto utile per estendere la pratica meditativa dalla seduta formale all’intera vita quotidiana.
Lavoro
L’attività lavorativa è un aspetto della vita monastica. Generalmente viene svolta alcune ore durante la mattina. Ci si aspetta che gli ospiti vi prendano parte, soprattutto in quei compiti che i monaci non possono svolgere nel rispetto delle norme disciplinari lasciate dal Buddha. In particolare può essere richiesto aiuto per la preparazione del pranzo e il riordino della cucina, la cura del giardino e altri lavori all’esterno. Queste ore di lavoro offrono la possibilità di una pratica meditativa svolta nella quotidianità, cercando di mantenere una mente raccolta e in silenzio. Non sono necessarie particolari abilità, solo la buona volontà di collaborare armoniosamente. Le occasioni per servire la comunità e contribuire al suo funzionamento sono molte e diverse; contiamo sullo spirito di partecipazione di ciascuno.
Al Tempio
Una speciale sensibilità è richiesta dove vi sia un altare o un’immagine del Buddha. In quanto simbolo della nostra aspirazione spirituale, l’immagine del Buddha è di solito collocata in una posizione elevata ed è considerato irrispettoso restare più in alto quando ci si avvicina. Un altro atteggiamento da evitare è rivolgere i piedi (in quanto è la parte più bassa del corpo) verso la statua del Buddha, un monaco o in generale un’altra persona, come quando ad esempio si sta seduti per terra con le gambe distese di fronte a sé. Quando si entra e si esce dal Tempio bisogna aver cura di farlo silenziosamente, evitando di parlare o di sbattere le porte. Per non disturbare le sedute di gruppo cercate di arrivare qualche minuto prima dell’orario stabilito, evitando di lasciare il Tempio prima della conclusione della pratica formale. Sono disponibili cuscini e sgabelli per sedersi, come pure libretti per seguire i canti.
Cucina
In cucina è necessario avere dovute accortezze e sensibilità. Innanzitutto preghiamo chiunque non sia coinvolto nella preparazione dei pasti di non disturbare o intervenire nel lavoro dei responsabili di turno. Dopo il riordino comunitario successivo al pranzo, la cucina è da considerarsi ufficialmente “chiusa”. Tutto quanto si trova in cucina – utensili, cibo e altro – è stato offerto formalmente al Sangha (la comunità monastica) e per questo non è possibile prenderlo per uso personale senza permesso. Poiché il monastero è totalmente dipendente da offerte, una dieta speciale non è solitamente disponibile, tuttavia potete menzionare alcune esigenze specifiche quando compilate il modulo di richiesta per l’ospitalità e il monaco responsabile vi farà sapere. In generale è possibile mantenere una dieta vegetariana di base, ma prima di tutto viene privilegiato l’aspetto di ricevere con gratitudine qualsiasi cibo sia generosamente offerto. La cucina è parte integrante del monastero, un’area esposta al pubblico, ed è bene tenerla quanto più possibile in ordine e pulita. l responsabili di turno dovrebbero cercare di utilizzare quello che c’è in dispensa o nel frigorifero in modo da evitare inutili sprechi.
Alloggi
Gli uomini e le donne alloggiano in due residenze separate. È possibile che i nostri ospiti si trovino a dover condividere una stanza con una o massimo altre due persone, il che implica grande sensibilità da parte di ciascuno nel mantenere un’atmosfera rilassata e armoniosa. È bene parlare il meno possibile nelle stanze, e osservare il silenzio dopo la meditazione serale fino ai canti del mattino e nel periodo di riposo dopo il pranzo, inoltre è vivamente sconsigliato conversare al cellulare negli alloggi, vi invitiamo ad avere le vostre indispensabili conversazioni lontano dagli edifici. Non è consentito introdurre cibo negli alloggi degli ospiti. Ciascun ospite è tenuto a portarsi le proprie lenzuola, la federa e gli asciugamani per uso personale. Solo in casi eccezionali il monastero può fornire la biancheria da letto, con l’aspettativa che alla partenza si disfi il letto e se possibile si lavino le lenzuola utilizzate.
La responsabilità di tenere puliti e in ordine gli alloggi e i bagni (compresi quelli esterni) è affidata agli ospiti. Prima di ripartire, vi preghiamo di lasciare i locali come vi piacerebbe trovarli se foste appena arrivati.
Cosa portare con sé
Negli alloggi sono a disposizione coperte a sufficienza per gli ospiti che soggiornano presso di noi, qualora però non portaste un vostro sacco a pelo allora siete tenuti a portarvi le lenzuola oltre alla federa. Non dimenticate, inoltre, gli oggetti per la toilette personale e i vostri asciugamani. In gran parte dei locali degli edifici monastici non si indossano calzature, portate quindi con voi scarpe che potete facilmente togliervi, come sandali o “zoccoli” in materiale plastico o comunque calzature senza troppi lacci. Per gli alloggi, ciabatte o pantofole oppure in inverno calze pesanti. Per gli esterni, durante i mesi autunnali e invernali, possono essere utili scarpe robuste soprattutto in occasione del periodo lavorativo alla mattina. Può servirvi anche una torcia (utile soprattutto per le donne, che alloggiano più distanti dal Tempio e dalle altre strutture) e una sveglia.
Nei mesi invernali i nostri alloggi non sono molto riscaldati vi raccomandiamo quindi di portarvi indumenti pesanti, mentre nei mesi estivi abiti che coprano le spalle e le gambe fin sotto le ginocchia. Un abbigliamento semplice, comodo per sedere in meditazione e per lavorare, questo è quanto ci si aspetta.
Si prega invece di non portare computer portatili o tablet, limitare il più possibile l’utilizzo del cellulare come precedentemente richiesto, non richiedere l’accesso ad internet durante il proprio soggiorno.
In conclusione
Queste informazioni intendono dare un’idea generale su come comportarsi in monastero in modo da favorire l’armonia con gli altri e sostenere la propria pratica meditativa. Naturalmente nessuno è perfetto e tutti facciamo errori, soprattutto all’inizio. Quel che conta è un atteggiamento di fondo di disponibilità e di sensibilità. Come tutti i monasteri appartenenti alla Tradizione Theravada della Foresta, anche il Santacittarama, con la sua comunità residente, si sostiene esclusivamente sulla base di libere donazioni e contributi in cibo o altri generi di prima necessità, nonché sulla condivisione di risorse personali in termini di lavoro manuale intellettuale. Il soggiorno è gratuito, ma ogni contribuito economico, per quanto possa essere modesto, è apprezzato per coprire le spese correnti. Le eventuali rimanenze sono destinate al finanziamento di progetti volti a sostenere l’insegnamento e la pratica del Dhamma in Italia. Offerte in denaro possono essere lasciate nelle apposite cassette dell’elemosine presenti in monastero mentre per un bonifico bancario o altre forme di contribuzione trovate i riferimenti alla pagina: Donazioni
Per ogni problema o domanda, sentitevi liberi di contattarci. Ogni bene…